Negli ultimi anni, la diffusione capillare di Scrum ha spinto molte organizzazioni a interrogarsi su come scalare efficacemente questo framework quando più team autogestiti collaborano alla realizzazione di un’unica soluzione. È necessario un Agile Project Manager per le interdipendenze tra team e coordinare i team di progetto? Oppure è possibile estendere il concetto di self-management, applicato da Scrum al singolo team, a un coordinamento (o nexus) di più team? I team che collaborano alla soluzione possono autogestirsi in modo simile a quanto avviene per i membri di un singolo team Scrum e scalare così il valore generato dal progetto?
Come spesso accade nelle discipline che affrontano la complessità delle organizzazioni e delle dinamiche umane, non esiste una soluzione perfetta e universalmente valida. Tuttavia, due approcci emergono con forza nel panorama Agile e offrono risposte diverse a questa sfida:
- Nexus – sviluppato da Ken Schwaber (uno dei co-creatori di Scrum) – che estende Scrum in modo minimale e “frattale”, sfruttando l’intelligenza collettiva “bottom-up” e la leadership diffusa, senza una gestione centralizzata e quindi escudendo come in Scrum il ruolo del Project Manager.
- AgilePM3 – promosso dall’Agile Business Consortium e APMG – che si fonda su pragmatismo e buon senso, integra Scrum come approccio principale per la product delivery. Prevede il ruolo del Project Manager, esterno al Solution Development Team (o Scrum Team), per mantenere il coordinamento tra più team e l’allineamento agli obiettivi aziendali.
Nexus
Nexus si fonda sulla flessibilità del Nexus Integration Team (NIT), che rappresenta il punto focale per l’integrazione e assicura la creazione di almeno un incremento di prodotto per ogni sprint dal lavoro congiunto di tutti i team impegnati nel progetto. La composizione del NIT è volutamente adattabile nel tempo, in base alle esigenze specifiche del progetto e alle sfide emergenti.
Un elemento distintivo di Nexus è l’introduzione di un evento aggiuntivo rispetto a quelli previsti da Scrum: il Cross-Team Refinement del Product Backlog condiviso e unico. Questo evento, che si avvale della collaborazione dell’unico Product Owner con appropriati membri dei singoli team, riduce o elimina le interdipendenze tra team, semplificando la struttura del prodotto e migliorando al contempo la comunicazione interna ed esterna ai team. Nexus massimizza così il flusso di lavoro e il valore prodotto, promuovendo un ambiente altamente collaborativo e decentralizzato.
Nexus è particolarmente adatto a contesti caratterizzati da un’elevata maturità Agile e da una chiara e diffusa condivisione della missione aziendale, e di conseguenza del Product Goal e dei Nexus Sprint Goal da definire e conseguire all’avanzare del progetto. L’allineamento e il commitment delle persone rappresentano elementi chiave per il successo di questo approccio, che estende e scala efficacemente il concetto stesso di self-management.
AgilePM3
In AgilePM3, l’Agile Project Manager assume un ruolo specifico di leadership a livello di progetto, insieme ad altre figure come il Business Sponsor, il Business Visionary e il Solution Architect. Il PM non si limita a fornire la pianificazione integrata e di alto livello per i diversi team, ma facilita l’ambiente di lavoro e coordina gli aspetti dello sviluppo della soluzione a livello strategico.
L’Agile Project Manager si distacca nettamente dal modello tradizionale di comandante supremo in stile “master and command”, per adottare un approccio basato sull’empowerment dei team di sviluppo. Pianifica ad alto livello, definendo gli outcome (i risultati finali) che ogni incremento di soluzione deve ottenere, ma lascia ai team piena libertà di autoorganizzarsi nel perseguire tali risultati.
AgilePM3 è ideale per contesti in cui la governance e l’allineamento agli obiettivi aziendali richiedono ancora l’impiego di una figura chiave per mantenere il coordinamento strategico, senza tuttavia compromettere la flessibilità e l’autonomia operativa dei team.
Quale approccio adottare?
La scelta tra Nexus e AgilePM3 dipende dalla cultura organizzativa, dal livello di maturità Agile e dagli obiettivi aziendali. Nexus si adatta meglio a organizzazioni già mature in ambito Agile, dove la collaborazione e il self-management sono valori consolidati. AgilePM3, invece, è più adatto a contesti in cui è necessario bilanciare agilità e governance, mantenendo un punto di riferimento chiaro per il coordinamento strategico.
Quale approccio adotteresti/adotti nella tua organizzazione?