Quando si parla di gestione dei progetti è fondamentale scegliere la metodologia più adatta per ottenere risultati concreti e soddisfare le aspettative. Ogni metodologia ha i suoi punti di forza, ma quale scegliere?
Se hai lavorato in un team di sviluppo o in un progetto complesso, probabilmente ti sarai imbattuto nelle due metodologie più utilizzate: Waterfall e Agile.
Sebbene rispondano entrambe all’esigenza di strutturare e monitorare i progetti, si basano su logiche profondamente diverse. Waterfall adotta un processo lineare e sequenziale, ideale per progetti con requisiti chiari e ben definiti fin dall’inizio.
Agile, al contrario, si fonda sulla flessibilità, sull’iterazione continua e sull’adattamento costante, risultando più adatto a contesti dinamici o in evoluzione.
In questo articolo analizzeremo le principali differenze tra i due approcci, i vantaggi e le sfide di ciascuno e come scegliere la metodologia più adatta in base al contesto operativo, agli obiettivi del progetto e alla struttura del team.
Waterfall: cos’è?
Partiamo dal modello Waterfall, conosciuto anche come modello a cascata: una metodologia di project management sequenziale, in cui le attività sono suddivise in fasi distinte da seguire in un ordine ben preciso. Ogni fase deve essere completata prima di poter passare alla successiva.
Originariamente impiegato nell’industria edile e manifatturiera, il modello Waterfall è stato pensato per contesti in cui è fondamentale rispettare una sequenza logica e tecnica. Per esempio, nella costruzione di un edificio, non si possono erigere le pareti prima di aver gettato le fondamenta.
Con il tempo, questo approccio è stato adattato anche ad altri ambiti, come lo sviluppo software, dove però può risultare limitante per via della sua struttura rigida. Il modello Waterfall richiede una pianificazione dettagliata e una forte aderenza al piano iniziale, lasciando poco spazio a modifiche in corso d’opera.
Per utilizzare la metodologia Waterfall infatti bisogna seguire i sei passaggi principali:
- Definizione dei requisiti: è il processo iniziale di pianificazione, in cui il team raccoglie quante più informazioni possibili. In questa fase si crea un piano del progetto dettagliato – chiamato documento dei requisiti di progetto – in cui si includono tutti gli elementi, dalle risorse necessarie ai membri del team che lavoreranno al progetto.
- Fase di progettazione del sistema: è il momento in cui il team specifica che tipo di hardware verrà utilizzato e altre informazioni dettagliate, ad esempio il linguaggio di programmazione e l’interfaccia utente. Durante il processo di sviluppo si dovrebbe documentare ogni passaggio, in modo che il team possa fare riferimento a ciò che è stato fatto, mano a mano che il progetto avanza.
- Fase di implementazione: si passa alla pratica. Il team inizia il processo completo di sviluppo per realizzare il software seguendo il progetto definito nella fase dei requisiti e in quella di progettazione del sistema.
- Fase di test: il team di sviluppo passa il progetto al team che ne testerà la qualità. I tester cercheranno bug ed errori che andranno risolti prima di implementare il progetto.
- Fase di distribuzione: il software viene lanciato e distribuito ai clienti finali.
- Fase di manutenzione: una volta che il progetto è stato distribuito, potrebbe essere necessario un aggiornamento del software o intervenire per risolvere dei bug. Nel settore dello sviluppo software è comune lavorare continuamente su questa fase.
Waterfall: pro e contro
La metodologia Waterfall consente di pianificare in maniera accurata e dettagliata l’iter dell’intero progetto, ma allo stesso tempo non lascia molta libertà e non è adatta a tutti i tipi di progetto.
Pro: perché scegliere Waterfall?
In generale, se i requisiti del progetto sono chiari fin dall’inizio e non ci si aspetta di apportare modifiche frequenti, Waterfall è la scelta giusta.
Ecco alcuni vantaggi:
- riduce al minimo l’incertezza e fornisce una direzione chiara
- è in grado di prevedere i tempi e i costi con precisione
- ogni fase è accompagnata da un’accurata documentazione, importante per riferimenti futuri, audit o requisiti legali
- offre un approccio ottimo per monitorare i progressi in ogni step
- gestione più semplice delle attività
- efficace quando si lavora su progetti grandi o complessi
Contro: quando Waterfall non funziona
Il principale limite di Waterfall è la rigidità, perciò se i requisiti cambiano durante lo sviluppo, adattarsi a nuove esigenze può diventare complicato.
Ecco quindi gli svantaggi da considerare:
- Tempi di consegna più lunghi: Il Waterfall richiede che ogni fase sia completata prima dell’inizio della successiva, quindi può richiedere più tempo per consegnare un prodotto finale.
- Rischio di disallineamento: poiché il feedback viene raccolto solo alla fine, c’è un rischio maggiore che il prodotto finale non sia in linea con le esigenze in evoluzione del cliente
- Eccessiva dipendenza dal piano iniziale: se il piano iniziale è carente, si possono subire grosse battute d’arresto.
La soluzione potrebbe essere una metodologia Agile.
Agile: come funziona?
Le metodologie Agile sono molto più recenti rispetto Waterfall e i metodi tradizionali di project management e si pongono come un’alternativa più efficace. Se Waterfall è un fiume che scorre in una sola direzione, da punto A a B, le metodologie Agile sono più simili a un ciclo continuo, dove si lavora per incrementi rapidi e si rilascia una versione parziale del prodotto di volta in volta.
In Agile, il progetto viene suddiviso in piccole parti, e per ogni ciclo si aggiungono funzionalità che vengono subito testate e migliorate grazie ai feedback ricevuti, adattandosi alle nuove esigenze che emergono lungo il percorso.
Agile prevede un ciclo di lavoro in sprint, periodi di tempo brevi (di solito da una a quattro settimane) in cui si sviluppa una parte del prodotto.
Per implementare la metodologia Agile, i team devono conoscere i quattro valori fondamentali del Manifesto Agile:
- Individui e interazioni più che processi e strumenti
- Software funzionante più che documentazione esaustiva
- Collaborazione con il cliente più che negoziazione dei contratti
- Rispondere al cambiamento più che seguire rigidamente un piano
I team Agile devono inoltre lavorare sullo sviluppo di comprensione, la collaborazione, l’apprendimento e il rimanere flessibili per ottenere alte prestazioni e affrontare i cambiamenti.
Pro: perché scegliere Agile?
La principale forza di Agile è la flessibilità. Se il progetto ha bisogno di molti cambiamenti durante il percorso (cosa che succede più spesso di quanto si pensi), Agile permette di adattarsi con più facilità e raggiungere gli obiettivi prefissati.
In particolare, ecco alcuni dei vantaggi di Agile:
- Miglioramento continuo: gli aggiustamenti durante gli sprint creano una cultura di apprendimento e miglioramento costante.
- Monitorare costantemente la qualità: rilasciare piccole porzioni del prodotto in tempi brevi permette di essere sempre allineati e migliorare dove necessario
- Soddisfazione del cliente: il coinvolgimento del cliente durante tutto il processo garantisce una maggiore probabilità che il prodotto finale sia in grado di soddisfare le sue aspettative
- Efficienza: concentrandosi su piccole attività, i team Agile evitano la trappola della “paralisi da analisi” e procedono con costanza
Contro: quando evitare Agile
Se il progetto è molto grande o complesso, con più team coinvolti, mantenere tutto sotto controllo può diventare difficile. Agile richiede una comunicazione continua e un coinvolgimento attivo da parte di tutte le persone che ruotano attorno a quel progetto. Se non c’è abbastanza tempo o risorse per un impegno costante, Agile potrebbe non essere la soluzione più pratica.
Agile non è privo di sfide, anzi c’è il rischio di:
- Poca prevedibilità: senza un piano rigido, può essere più difficile prevedere in anticipo le sequenze e i costi
- Espansione incontrollata degli obiettivi: senza un controllo e una definizione delle priorità adeguati, i progetti con metodo Agile possono portare all’aumento indesiderato dell’ambito del progetto, causando potenziali ritardi o costi aggiuntivi
- Dipendenza dal team: Agile richiede un team impegnato e auto-organizzato. Se i membri del team non sono pienamente impegnati o non collaborano bene, il sistema può vacillare.
Waterfall vs Agile: quando scegliere l’una o l’altra?
Quando si tratta di scegliere tra metodologia Waterfall e approccio Agile, non esiste una risposta valida per tutti. La decisione dipende da numerosi fattori, tra cui il contesto operativo, la natura del progetto e il livello di flessibilità richiesto.
Tuttavia, possiamo identificare alcuni scenari in cui ciascun approccio risulta più adatto.
- Waterfall è perfetto per progetti che:
- hanno requisiti chiari e ben definiti
- non cambieranno nel tempo
- hanno bisogno di una visione complessiva del percorso
- hanno bisogno di una pianificazione dettagliata e un controllo rigoroso
- Agile è perfetto quando:
- il progetto è in continua evoluzione
- i requisiti potrebbero cambiare
- il feedback del cliente è cruciale
- è necessario sviluppare rapidamente nuove funzionalità
In definitiva, la scelta dipende dalle esigenze specifiche del progetto e dall’ambiente in cui si opera.
Proprio per questo motivo, molte organizzazioni adottano oggi un approccio ibrido, combinando elementi di entrambi i modelli per adattarsi meglio alle dinamiche del contesto.
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